ALLA PROF.SSA E AMICA "ENZA CAPOCCHIANI"
disegno di enza capocchiani
DENTRO LA PAROLA APERTA
IO MI PERDO
DIVENTO LE COSE DEL MONDO
E L’ARIA CHE PASSA
LA PAROLA STA DENTRO L’ARIA
ASCOLTA …
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TRAMONTO
QUALE ALTRO MORIRE
PIU’ APPROPRIATO DI QUESTO
PIU’ SCONVOLGENTE
SENZA NESSUNA FUGA INTORNO
ALLO SFONDO
IL TAGLIO DELLA LUCE
L’INFINITA
DEPOSIZIONE UNIVERSALE
IL TRAMONTO
IL SUO SPARIRE
COME UNA MERAVIGLIA.
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…
… SIAMO POCA COSA
NEL TEMPO QUASI NIENTE
TRA NOI E DIO C’E’ VUOTO D’ARIA L’INGOMBRO
DELLA NUVOLA CHE NASCONDE LA VERITA’
MA VICINO AL FIUME CHE SCORRE E NON SI SENTE
FERMIAMO PENSIERI …
…
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RECENSIONE - 25/7/2015
DENTRO IL TEMPO VI E’ IL SUO FUORI,
QUEL CHE RESTA ANCORA IN VITA.
di
Fabio Squeo
In "Dentro il tempo", lo sguardo sulla temporalità
e – se vogliamo- contemplativo nella temporalità,
della poetessa Enza Capocchiani, non è passivo
come lo si può scorgere già dalle sue prime battute.
Anzi, è grazie ad esso (allo sguardo nel e sul tempo)
che la mente e il cuore sono prima toccati,
informati e- in un secondo luogo – generano in noi
le prime energie, rese feconde da ciò che
i nostri occhi osservano.
L’osservazione – dentro il tempo –
non guarda semplicemente
la cosa avvenuta nel tempo, ma – ed è qui che
le cose si complicano nella fascinazione: esse ri-guardano
l’uomo nel suo “tempo”. E’ il tempo della sua interiorità
o - se vogliamo - della sua eternità a-temporale.
Dentro il tempo lo sguardo dell’uomo si volge
all’eternità, o meglio, all’eternità dell’incessante
divenire del/nel tempo. Dentro il tempo vi è a-temporalità.
In quel dentro, emerge il fuori, il non più che resta
ancora vivo e vegeto. Ed è in quella dimensione
che emergono i sentimenti vivi della sofferenza,
delle memorie e, in maniera marcata, quello
della paura. La paura, nelle poesie di Enza Capocchiani,
rappresenta la trama essenziale dell’intero edificio intimistico.
La paura sorge con l’uomo nel momento in cui
egli ha preso consapevolezza di non bastare
a se stesso e di non essere l’artefice assoluto
del proprio destino. Tra le paure più pregnanti che
accompagnano l’uomo vi è la morte, il tramonto,
oppure parafrasando Capocchiani - il taglio della luce.
Il taglio della luce, segna il “di-segno antico in divenire”.
Quel taglio, che, siglato dal tempo forma e trasforma
la vita in destino, in temporalità.
In che modo la nostra
autrice associa l’immagine del tramonto al divenire?
l’uomo diviene soprattutto nel senso che tramonta,
invecchia, muore. Qui, prevale il sentimento
della paura.
La paura si orienta sempre verso qualcosa di
razionalmente determinato, secondo Heidegger.
La paura, peraltro, è un sentimento che non vede età
e inchioda l’uomo al suo essere finito. Se, nel
bambino, il sentimento è ancora indistinto,
nell’adulto diventa drammatico, si fa, appunto, “ragione”
Ma quando ha paura l’uomo ragiona e
quando trema forse ha coraggio. Naturalmente,
in sede filosofica l’argomento è stato oggetto di riflessioni.
Attraverso il sentimento della paura, ad avviso della
Capocchiani, tutte le cose e noi stessi affondano in una
sorta d’indifferenza. Questo, tuttavia, non nel senso
che le cose si dileguano, fuggono dalle nostre mani,
ma nel senso che nel loro allontanarsi come tale le cose
si rivolgono a noi. “Dentro la parola aperta io mi
perdo divento le cose del mondo” La poetessa, attraverso
l’esperienza della paura, della sofferenza universale”
che “sa di essere infinita” , il tempo del possibile non
è mai scaduto. La paura, in questo caso coincide e si
concilia con il sentimento della Meraviglia, dello stupore
per le cose del mondo. Perche quest’ultima,
scopre il mondo, consente il tremolio
del coraggio.
La Meraviglia, scopre il mondo nel suo
puro consumarsi.
Essa rivela il significato della morte,
non come momento finale della vita,
ma come caratteristica essenziale. Ed è la consapevolezza
della morte nella Meraviglia ad aver innescato
il senso autentico ed esistenziale dell’uomo. L’uomo,
attraverso la consapevolezza della morte, del trapasso,
si fa senso, si esprime in poesia. Se il mondo fosse
senza dolore, senza sofferenze, senza sbalzi umorali,
nessuno si sarebbe mai interrogato su di esso. Il mondo è
Meraviglioso, nell’anima poetica che lo scopre e lo
contempla nell’implacabile indifferenza,nel suo
inafferrabile significarsi.
Ho letto con immenso piacere la recensione
dei miei testi poetici, ringrazio la profondità
e la coerenza illuminante dell'analisi critica.
Onorata per questo regalo amicale è mio desiderio
mantenere il nostro legame fatto anche di affinità elettive,
Enza
27 luglio 15.14.24